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La salute del paziente prima di tutto!

Il medico, quando deve individuare la terapia curativa, deve preferire la soluzione meno pericolosa per la salute del paziente alla luce degli accertamenti diagnostici che sono stati effettuati. È questo il principio affermato dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 12968/2021. Gli Ermellini, accogliendo le rimostranze di una persona offesa che aveva presentato querela nei confronti di due sanitari, hanno ravvisato la colpa professionale in capo ad uno dei medici coinvolti. Come ricostruito processualmente, l'intervento era stato eseguito senza eseguire o disporre controlli ulteriori per procedere a una corretta formulazione della diagnosi. Pertanto il sanitario aveva posto in essere una condotta imprudente che aveva causato danni permanenti al paziente.

n° 1787 - giovedì 8 aprile 2021
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tag Corte di Cassazione | Cassazione penale | Colpa medica | Prestazione professionale | Responsabilità



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