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Figlio "rifiutato" da un genitore? Ha diritto ad un risarcimento

La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 40335 del 2021, ha condannato un padre a pagare 61.500 euro alla figlia che egli aveva rifiutato; quest'ultima era stata gravemente trascurata dal genitore e ciò aveva causato un danno dovuto alla deprivazione genitoriale. Ciò, infatti, costituisce un illecito che non si prescrive e che si verifica momento per momento; non basta, infatti, che la ragazza compia diciotto anni, ma ella deve "elaborare ciò che ha subito"; il padre, al contrario, sosteneva di non doverle pagare nulla in quanto la giovane aveva oramai raggiunto la piena capacità di agire da molto tempo e, dunque, la sua pretesa era ormai prescritta. La Cassazione, invece, ha affermato che "l'illecito endofamiliare di protratto abbandono della prole produce anche un danno non patrimoniale lato sensu psicologico-esistenziale, ovvero che investe direttamente la progressiva formazione della personalità del danneggiato, condizionando così pure lo sviluppo delle sue capacità di comprensione e di autodifesa", quindi, il diritto non può dirsi prescritto.

n° 1855 - giovedì 16 dicembre 2021
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tag Corte di Cassazione | Famiglia | Minori | Risarcimento



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