Whistleblowing: arrivano le prime sentenze
L'istituto del whistleblowing è diventato pienamente operativo sia in ambito pubblico che in ambito privato. Una realtà che non è tardata a finire sotto la lente dei giudici. In particolare, la Suprema Corte di Cassazione, sez. lavoro, con sentenza del 9 maggio 2024 n. 12688, ha stabilito che per valutare un licenziamento "ritorsivo" nei confronti di un dipendente (in questo caso un dirigente) whistleblower è necessario prendere in considerazione il contesto complessivo inerente al licenziamento. Nel caso di specie, infatti, la Corte Territoriale avrebbe dovuto approfondire il contesto della vertenza, prendendo in considerazione una segnalazione whistleblowing inoltrata dal dirigente, anche se apparentemente non riconducibile alla giusta causa che ha dato vita al licenziamento.
n° 2126 - giovedì 30 maggio 2024
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tag Sentenza | Cassazione | Lavoro | Segnalazione | Whistleblowing
3.10.2024
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