La Corte di Giustizia interviene nuovamente sulla disciplina italiana delle scommesse
Dopo le sentenze Gambelli e Placanica, la Corte di Giustizia UE si è nuovamente pronunciata, in sede di rinvio pregiudiziale, sulla compatibilità tra la disciplina italiana in materia di scommesse e i principi di libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi previsti rispettivamente dagli articoli 43 e 49 Trattato CE (ora 49 e 56 TFUE). In particolare, i giudici europei hanno sancito che i suddetti principi "ostano a che vengano applicate sanzioni per l'esercizio di un'attività organizzata di raccolta di scommesse senza concessione o senza autorizzazione di polizia nei confronti di persone legate ad un operatore che era stato escluso da una gara in violazione del diritto dell'Unione, anche dopo la nuova gara destinata a rimediare a tale violazione, qualora quest'ultima gara e la conseguente attribuzione di nuove concessioni non abbiano effettivamente rimediato all'illegittima esclusione di detto operatore dalla precedente gara".
n° 632 - giovedì 5 aprile 2012
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tag Corte di Giustizia | Scommesse | Disapplicazione | Diritto UE | Diritto penale | Diritto internazionale
24.10.2023
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