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La Corte di Cassazione precisa le condotte del reato di frode informatica

La Corte di Cassazione (II sez. penale, sentenza n. 13475/2013) ha dichiarato inammissibile il ricorso di un dipendente dell'Agenzia delle Entrate, confermando la condanna per frode informatica ai danni dello Stato ed accesso abusivo nel sistema informatico dell'ente, per avere egli modificato le situazioni contributive di vari contribuenti. La Corte ha precisato che il reato di cui all'art. 640 ter c.p. è contraddistinto da due distinte condotte: la prima consiste nell'alterazione, in qualsiasi modo, del regolare "funzionamento di un sistema informatico o telematico"; la seconda, costituita dall'intervento "senza diritto con qualsiasi modalità su dati, informazioni o programmi contenuti in un sistema informatico o telematico", si concretizza in una illecita condotta (...) non alterativa del sistema informatico o telematico.

n° 853 - giovedì 18 aprile 2013
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tag Diritto penale | Frode informatica | Accesso abusivo | Sistema informatico | Art. 640 ter c.p. | Corte di Cassazione



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