Violenza sessuale via Internet
La Corte di Cassazione, con la sentenza 19033/2013, ha ritenuto colpevole del reato di violenza sessuale il soggetto che mediante chat o messaggi elettronici riesce a costringere dei minori a girare foto e video pornografici. Il mezzo informatico non è scarsamente intrusivo, in quanto, al contrario, le comunicazioni effettuate mediante chat o social network, rendono particolarmente agevole l'approccio con gli utenti, non essendo necessario disporre, ai fini di tale contatto, di dati personali quali identità, indirizzo, numero telefonico, e potendosi raggiungere l'interlocutore anche attraverso una semplice ricerca.
n° 875 - giovedì 9 maggio 2013
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3.10.2024
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