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Reati contro la fede pubblica... e se l'atto è incompleto?

La Suprema Corte di Cassazione, con sentenza 18/12/2013 n. 51166, si espressa in materia di reati contro la fede pubblica, rigettando il ricorso di un uomo condannato a quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, ed al risarcimento del danno in favore delle parti civili, poiché aveva depositato alla Confagricoltura una falsa dichiarazione per chiedere il contributo comunitario per un uliveto sito in provincia di Reggio Calabria. Secondo gli "Ermellini" pur essendo la dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà incompleta (in quanto mancante di una delle firme degli apparenti dichiaranti) la stessa è comunque idonea al raggiungimento dello scopo senza eliminare il pericolo di lesione dell'interesse protetto dalla norma potendo quindi integrare il reato di falso senza che si possa parlare di falso innocuo o grossolano.

n° 988 - giovedì 30 gennaio 2014
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tag Cassazione | Risarcimento del danno | Unione Europea | Responsabilità civile | Falsità materiale



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