Pubblicità ingannevole non equivale a pubblicità illegittimamente comparativa
La Corte di Giustizia, chiamata a pronunciarsi in via pregiudiziale sull'interpretazione della direttiva 2006/114/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, concernente la pubblicità ingannevole e comparativa, nella sentenza del 13/03/2014 in C-52/13, ha stabilito che, per quanto riguarda la tutela dei professionisti, al fine di vietare e di sanzionare una pubblicità ingannevole, non è necessario che quest'ultima costituisca al contempo una pubblicità illegittimamente comparativa in quanto ciascuna condotta integra un'infrazione autonoma.
n° 1026 - giovedì 20 marzo 2014
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