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Un reato ai confini...della realtà

Il reato di atti sessuali e corruzione di minorenne può essere compiuto anche attraverso condotte "virtuali", in assenza cioè di un vero e proprio contatto fisico con la vittima. È quanto ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 16616/2015, riconoscendo come un atteggiamento insidioso nei confronti di un minore, sia pure attraverso mezzi telematici, é lesivo della sfera psichica del soggetto piú debole. I giudici non hanno riconosciuto l'attenuante prevista per i casi di minore gravità, sottolineando che i mezzi telematici sono di comune utilizzo anche da parte dei minori e che il controllo dei genitori, spesso, non é idoneo a prevenire pericolose "trappole" nelle quali cadono i bambini.

n° 1235 - giovedì 14 maggio 2015
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tag Corte di Cassazione | Cassazione penale | Reato | Minori | Internet | Web



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