Orecchie ben aperte... O finisci in carcere!
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 8975/19, statuisce che "il detenuto agli
arresti domiciliari deve porre in essere tutte le cautele necessarie affinché
gli strumenti che consentono di effettuare i controlli della polizia
giudiziaria, come il campanello e il citofono dell'abitazione in cui è
ristretto, siano sempre efficienti", perché la posizione di chi è agli arresti
domiciliari è equiparata a quella di chi si trova in carcere.
La sentenza deriva da un caso in cui la Polizia giudiziaria ha effettuato il
controllo in due giornate diverse, ma l'imputato è risultato irreperibile in
entrambi i casi. Tale irreperibilità ha condotto alla revoca degli arresti
domiciliari ed al ripristino della custodia cautelare in carcere.
n° 1579 - giovedì 4 aprile 2019
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tag Corte di Cassazione penale | Polizia giudiziaria | Imputato | Carceri | Sentenza | Custodia cautelare in carcere | Arresti domiciliari
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