Il diritto di "morire" nei Paesi UE
Solo alcuni Stati UE hanno riconosciuto l'eutanasia come diritto.
L'Olanda, nel 2002 è il primo Paese a legalizzare l'eutanasia diretta e il
suicidio assistito, anche infantile, con il protocollo di Groningen, seguita dal
Belgio nel 2003 e dal Lussemburgo nel 2009, che la riconosce solo per adulti in
condizioni disperate.
La Svizzera presenta una disciplina per l'eutanasia attiva indiretta, con
assunzione di sostanze riducenti la durata della vita, e quella passiva, ossia
interruzione delle cure e il suicidio assistito.
La Francia riconosce il diritto a interrompere le cure, la Gran Bretagna nel
2002 autorizza l'interruzione alle cure.
Nel 2010 in Svezia l'eutanasia passiva è legalizzata ed in Germania, Finlandia e
Austria è concessa su richiesta del paziente. In Danimarca, Norvegia, Ungheria,
Spagna e Repubblica Ceca il malato può invece rifiutare le cure o l'accanimento
terapeutico.
Il Portogallo condanna sia l'eutanasia passiva che quella attiva, ma in casi
disperati permette a un comitato etico di interrompere le cure.
In Italia e in Irlanda, l'eutanasia resta ancora illegale.
n° 1614 - lunedì 10 giugno 2019
vai alla fonte www.dailynews24.it
tag Unione Europea | Eutanasia | Europa | Suicidio assistito | Diritto UE | Omicidio
XHTML 1.0 | CSS 2.1 | Conforme alle linee guida per l'accessibilità ai contenuti del Web - livello tripla A
© 2004/24 Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli | Crediti