Il Garante Privacy estende la portata del diritto all'oblio
Il Garante Privacy ha stabilito con una nota che diritto all'oblio può essere
invocato anche partendo da dati presenti sul web, purché consentano di
identificare il soggetto, anche in via indiretta.
Ciò è avvenuto grazie al reclamo di un professionista che aveva chiesto invano a
Google di deindicizzare una Url che risultava reperibile on line col riferimento
alla sua qualifica di presidente di una cooperativa, che lo vedeva protagonista
di un rinvio a giudizio avvenuto dieci anni prima. Successivamente, è
intervenuta una sentenza definitiva di assoluzione, di cui però la notizia non
dava alcun cenno, causando un gravissimo e irreparabile pregiudizio alla propria
reputazione.
Google aveva rifiutato la richiesta, ritenendola inammissibile poiché la
deindicizzazione per chiavi di ricerca non includevano il nome e il cognome del
professionista.
L'Autorità Garante della Privacy ha ritenuto fondata la richiesta e Google dovrà
procedere alla deindicizzazione.
n° 1636 - lunedì 29 luglio 2019
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