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Appropriazione indebita di dati informatici, è tutta una questione...fisica

I dati informatici sono qualificabili come "cose mobili" ai sensi della legge penale e di conseguenza è configurabile l'ipotesi di appropriazione indebita nel caso di sottrazione di files altrui. Modificando un precedente orientamento giurisprudenziale, la Corte di Cassazione penale con la sentenza n. 11959/2020 ha chiarito che i dati informatici, in ragione della trasferibilità e della misurabilità delle loro dimensioni, hanno una dimensione "fisica". Pertanto la formattazione e la conseguente cancellazione dei dati informatici, allocati su un pc aziendale affidato ad un lavoratore, integra la fattispecie dell'appropriazione indebita visto che i files possono formare oggetto di una condotta di sottrazione e appropriazione ed è indiscutibile il valore patrimoniale da essi posseduto.

n° 1683 - giovedì 16 aprile 2020
vai alla fonte Giurisprudenza penale
tag Corte di Cassazione Penale | Corte di Cassazione | Reato | Cancellazione dati | Dati informatici | Appropriazione indebita | Codice penale



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