Valida la notifica a mezzo PEC dei ricorsi introduttivi di giudizi di legittimità costituzionale
La Corte Costituzionale, con ordinanza n. 243 del 20/11/2020, ha chiarito che la
notifica dei ricorsi introduttivi di giudizi di legittimità costituzionale in
via principale può essere validamente effettuata tramite posta elettronica
certificata.
I Giudici della Corte rilevano che, in mancanza di disposizioni dettate
appositamente per il giudizio costituzionale, si applica la disposizione
dell'art. 22, c.1, L. n. 87/1953, secondo cui, nei procedimenti di legittimità
costituzionale si osservano, in quanto applicabili, le norme del regolamento per
la procedura innanzi al Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, oggi
disciplinata dal codice del processo amministrativo.
L'art. 39, comma 2, del c.p.a. dispone che «le notificazioni degli atti del
processo amministrativo sono comunque disciplinate dal codice di procedura
civile e dalle leggi speciali concernenti la notificazione degli atti giudiziari
in materia civile». In particolare, l'art. 55, c. 1, L. n. 69/2009 attribuisce
all'Avvocatura generale dello Stato la possibilità di eseguire le notificazioni
ai sensi della L. n. 53/1994, che prevede la possibilità di eseguire le
notificazioni degli atti a mezzo PEC.
n° 1734 - giovedì 26 novembre 2020
vai alla fonte Corte Costituzionale
tag Informatica giuridica | Notifica atti | Posta elettronica certificata (PEC) | Corte Costituzionale | Ricorso | Giudizi legittimità costituzionale | Diritto amministrativo | Legge 53/1994 | Codice processo amministrativo
XHTML 1.0 | CSS 2.1 | Conforme alle linee guida per l'accessibilità ai contenuti del Web - livello tripla A
© 2004/24 Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli | Crediti