"Camera cafè"... attenti alle "4 chiacchiere"!
La Suprema Corte di Cassazione, con sentenza n. 28398/2022, si è pronunciata in merito al bilanciamento tra "diritto di difesa in giudizio" e "diritto alla privacy" e in particolare in merito all'ammissibilità, come mezzo di prova, delle registrazioni di conversazioni tra colleghi, al fine di dimostrare la ritorsione perpetrata per un licenziamento. I giudici, ribadendo che il diritto alla privacy non è un diritto assoluto e va necessariamente bilanciato con altri diritti di pari rango, hanno ritenuto legittimo l'utilizzo della registrazione della conversazione in giudizio, seppur ottenuta senza il consenso dei colleghi registrati, nel limite però della finalità per cui è stata effettuata. In pratica, la conversazione è valida solo se utilizzata per dimostrare il licenziamento ritorsivo, divenendo illegittima per qualsiasi altro scopo.
n° 1936 - giovedì 5 gennaio 2023
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