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Anche i boss mafiosi hanno diritto alla privacy

L'arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro ha scatenato una serie di interventi sui media, dalle testate online ai servizi dei telegiornali, tutti si sono occupati della vicenda. Tuttavia si è rilevato un accanimento nella ricerca della "notizia esclusiva" che ha rasentato il voyeurismo, difatti sono stati resi noti tutta una serie di dettagli su aspetti personali del boss mafioso e sulle sue condizioni di salute. A riguardo il Garante Privacy ha evidenziato che anche le persone che si sono macchiate di crimini orribili hanno diritto al rispetto del principio di essenzialità fissato dalle Regole deontologiche per l'attività giornalistica, non apparendo giustificate la pubblicazione integrale di referti, o la diffusione di dettagli particolareggiati presenti nelle cartelle cliniche relativi a patologie.

n° 1947 - giovedì 19 gennaio 2023
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