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La Corte di Giustizia dell'UE boccia il reato di clandestinità

Con sentenza n. C-61/11 del 28 aprile 2011 la Corte di Giustizia ha spiegato come la normativa italiana che disciplina il reato di clandestinità, prevedendo per questo la reclusione da uno quattro anni, sia in contrasto con la direttiva sul rimpatrio degli immigrati irregolari e per questo motivo vada "disapplicata" dal giudice nazionale.
In particolare la Corte ha sottolineato che la finalità della direttiva rimpatri è quella di pianificare procedure di allontanamento nel rispetto della dignità degli immigrati. Con la legge n. 94 del 2009 l'Italia applicava una normativa più severa rispetto a quella prevista dall'UE, frustrando di fatto le finalità della direttiva.

n° 323 - giovedì 5 maggio 2011
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tag Corte di Giustizia | Diritto UE | Diritti fondamentali | Espulsione | Immigrazione | Pacchetto sicurezza



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