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Parità previdenziale per le coppie omosex

Negli Stati membri che hanno riconosciuto l'unione di coppie omosessuali, la pensione complementare di vecchiaia percepita da colui che ha contratto un'unione civile non può essere inferiore a quella percepita da un soggetto sposato. Lo ha stabilito la Corte di Giustizia dell'UE che si è appellata al divieto di discriminazioni dirette e indirette basate sull'orientamento sessuale in materia di lavoro, statuendo che, qualora le situazioni previdenziali siano identiche, la disparità di trattamento determinerebbe una lesione del principio di parità.

n° 344 - giovedì 26 maggio 2011
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tag Corte di Giustizia | Diritto UE | Discriminazione | Omosessuali | Parità di trattamento | Posizione contributiva | Previdenza ed assistenza | Lavoro



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