Partite di calcio e PayTv: le novità dalla Corte di Giustizia
Una normativa nazionale che vieti l'importazione, la vendita o l'utilizzazione
di schede di decodificazione straniere è contraria alla libera prestazione dei
servizi e non può essere giustificata né con riguardo all'obiettivo della tutela
dei diritti di proprietà intellettuale, né dall'obiettivo di incoraggiare
l'affluenza del pubblico negli stadi.
Questo quanto stabilito dalla Corte di Giustizia dell'UE che, nella sentenza del
4 ottobre 2011, ha ritenuto i vigenti principi di limiti territoriali, imposti
nei contratti che si stipulano con le varie emittenti televisive, violativi
delle norme sul mercato unico europeo
Da oggi, quindi, i privati potranno abbonarsi a qualsiasi servizio di
pay-per-view, a prescindere dal paese di residenza, per poter guardare le
partite di calcio della Premier League.
n° 446 - giovedì 6 ottobre 2011
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tag Diritto UE | Diritto internazionale | Mercato unico europeo | Unione Europea | Corte di Giustizia | Proprietà intellettuale | Pay-tv
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