CEDU: è pienamente legittimo vietare la fecondazione eterologa
La Grande Chambre della Corte Europea di Strasburgo ha stabilito, con la sentenza pubblicata il 03.11.2011, che vietare la fecondazione in vitro eterologa, cioè con gameti estranei alla coppia, non viola in alcun modo la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. Il divieto prescritto dalla legge austriaca, come da altre discipline normative in materia, al fine di garantire la certezza dell'identità genitoriale, affonda le sue ragioni sulla necessità di tenere conto che la dissociazione di maternità e di paternità, propria della tecnica eterologa, crea dei rapporti del tutto diversi rispetto a quelli che si determinano con l'adozione. Dunque, la Corte ribadisce il principio generale in base al quale, non essendoci orientamento condiviso, su temi tanto sensibili sul piano etico-giuridico è legittimo, opportuno e pienamente conforme alla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo che ogni Stato mantenga la propria autonomia legislativa, nel rispetto dei principi delle carte fondamentali.
n° 488 - giovedì 10 novembre 2011
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