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Allontanato il cittadino UE che commetta reati nello Stato ospitante

Può essere allontanato dallo Stato membro ospitante il cittadino dell'Unione che commetta reati - come la violenza sessuale su minori - che costituiscono «un attentato particolarmente grave a un interesse fondamentale della società, tale da rappresentare una minaccia diretta per la tranquillità e la sicurezza fisica della popolazione e, pertanto possono rientrare nella nozione di "motivi imperativi di pubblica sicurezza"». Questo quanto stabilito dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea che, nella sentenza del 22 maggio 2012 in C-348/09, ha precisato che l'adozione di un provvedimento di allontanamento è sempre subordinato alla condizione che il comportamento della persona rappresenti una minaccia reale ed attuale per un interesse fondamentale dello Stato.

n° 682 - giovedì 24 maggio 2012
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tag Diritto penale | Corte di Giustizia | Diritto UE | Diritto internazionale | Violenza sessuale | Allontanamento | Libertà di stabilimento | Reato | Diritti fondamentali | Stati membri



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