Un anno di tempo per affrontare il problema del sovraffollamento carcerario
Con la sentenza Torreggiani e altri contro Italia, dell'8 gennaio 2013, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha accolto il ricorso di alcuni detenuti che, rinchiusi con altre persone in celle di nove metri quadri, lamentavano la violazione, da parte dello Stato italiano, del divieto di pene o trattamenti inumani sancito dall'art. 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Contestualmente, la Corte ha ingiunto all'Italia di introdurre, entro il termine di un anno dal momento in cui la sentenza della Corte sarà divenuta definitiva, un ricorso o un insieme di ricorsi interni idonei ad offrire un ristoro adeguato e sufficiente per i casi di sovraffollamento carcerario, in conformità ai principi stabiliti dalla giurisprudenza della Corte.
n° 760 - giovedì 10 gennaio 2013
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tag Diritto penale | Corte Europea diritti dell'uomo (CEDU) | Corte di Strasburgo | Sovraffollamento carcerario | Divieto di pene o trattamenti inumani o degradanti
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