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La Corte EDU censura la disciplina italiana in materia di fecondazione assistita

La Corte di Strasburgo ha respinto il ricorso presentato dall'Italia contro la sentenza Costa e Pavan c. Italia del 28 agosto 2012 (n. 54270/10), che diventa pertanto definitiva. Con tale sentenza fu riconosciuto il contrasto tra il diritto (desumibile dall'art. 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo) ad avere un figlio sano e la disciplina italiana, che vieta alle coppie non sterili, ma portatrici di patologie, l'accesso alla fecondazione medicalmente assistita e la diagnosi preimpianto volta a individuare gli embrioni sani da trasferire in utero.

n° 806 - giovedì 21 febbraio 2013
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tag Diritto pubblico | Corte di Strasburgo | Corte Europea diritti dell'uomo (CEDU) | Fecondazione assistita | Diritto penale



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