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Prima ti controllo... e poi ti licenzio! E il Garante?

Il datore di lavoro che controlla il pc aziendale dei propri dipendenti e poi li licenzia commette un illecito trattamento dei dati personali. Lo ha stabilito il Garante Privacy che, con Provvedimento del 18 ottobre 2012, ha vietato ad una società di continuare a trattare i dati di un dipendente licenziato poiché accusato di commettere attività in palese concorrenza con l'azienda. Il datore ha basato la sua "accusa" su informazioni acquisite dal pc aziendale durante le operazioni di back up. L'Autorità, pur ribadendo che il datore può effettuare controlli per accertarsi dell'uso corretto degli strumenti informatici assegnati e del corretto adempimento della prestazione, ha sottolineato che il datore deve eseguirli nel pieno rispetto della dignità e libertà del lavoratore e deve fornire un'idonea informativa atta a specificare quali controlli possono essere effettuati dai vertici aziendali.

n° 810 - giovedì 28 febbraio 2013
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tag Garante privacy | Trattamento dati personali | Informativa | Datore di lavoro | Lavoratore | Controllo sui lavoratori | Statuto dei lavoratori | Informativa privacy | Tutela dei dati personali | D.Lgs. 196/2003



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