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Corte di Cassazione: è reato sostituirsi ad altri in una chat

La Corte di Cassazione (sent. 18826/2013) ha stabilito che «integra il reato di sostituzione di persona la condotta di colui che crei e utilizzi un account di posta elettronica, attribuendosi falsamente le generalità di un diverso soggetto, inducendo in errore gli utenti della rete e con il fine di arrecare danno al soggetto le cui generalità siano state abusivamente spese». Con tale pronuncia, la Corte ha confermato la condanna di una donna che aveva divulgato su una chat di incontri personali i dati identificativi della ex datrice di lavoro, ad insaputa di quest'ultima.

n° 868 - giovedì 2 maggio 2013
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tag Informatica giuridica | Posta elettronica | Chat | Internet | Corte di Cassazione



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