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I genitori tornano con il fiato sospeso: il garante fa spegnere le webcam di sorveglianza

Un asilo nido privato di Ravenna aveva acconsentito all'uso di una webcam che filmasse le attività svolte nelle aule e le mettesse in rete, in modo da far si che i genitori, impegnati al lavoro, potessero controllare in diretta le attività svolte dai piccoli alunni. Le webcam, inoltre, dovevano scoraggiare i malintenzionati, tutelando i minori e la loro incolumità.
Tuttavia il garante ha sostenuto che questi scopi non giustificavano l'utilizzo di un sistema di monitoraggio invasivo come la videosorveglianza, in quanto filmare e mettere in rete immagini rischiava di intaccare la privacy del bambino e soprattutto il libero sviluppo della sua personalità.
Inoltre, il sistema non è stato ritenuto abbastanza "criptato" da tutelare i minori, poichè ogni genitore poteva visionare le attività svolte, oltre che da suo figlio, da tutti gli altri bambini e dagli insegnanti.
Un altro problema era dovuto al fatto che chiunque fosse stato in possesso di credenziali per l'accesso avrebbe potuto osservare le attività svolte in aula dai minori e dagli insegnanti, utilizzando le immagini a fini illeciti.
Per questi motivi il garante ha vietato all'asilo l'utilizzo delle webcam, osservando che la tranquillità dei genitori non può essere raggiunta a scapito della privacy di soggetti, soprattutto se questi ultimi sono dei minori.

n° 895 - giovedì 13 giugno 2013
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tag Privacy | Garante privacy | Minori



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