Sede dell'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa a via Suor Orsola 10 è la cittadella monastica posta alle pendici del colle Sant'Elmo che domina l'intera città e il golfo di Napoli.
Questo antico sito conventuale ricopre una superficie di 33.000 mq su cui sorgono otto corpi di fabbrica di cui due chiese, chiostri e giardini pensili, vestigia di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla mistica napoletana cui è oggi intitolata l'Università.
Suor Orsola Benincasa (1547-1618) fu un personaggio particolarmente significativo nel panorama religioso della Napoli controriformata, in quanto espressione di una religiosità militante e tendenzialmente autonoma che la Chiesa istituzionale riuscì col tempo a ricondurre entro i limiti della rigida obbedienza all'autorità ecclesiastica, trasformando il libero ritiro della Benincasa e dei suoi parenti in una congregazione di natura laicale sottoposta al controllo di un ordine religioso maschile.
Quando il controllo della Congregazione fu affidato ai Teatini, questi riuscirono a convincere Orsola ad affiancare alle oblate un ordine di rigida clausura che diventasse il braccio femminile di quello di S. Gaetano. Questo progetto, manifestato dalla mistica nel suo testamento, fece sì che dopo la sua morte, avvenuta nel 1618, si iniziasse la costruzione di un grandioso eremo da destinare alle romite.
La cittadella monastica è caratterizzata da un progetto architettonico coerente e di ampio respiro, rispettoso delle regole imposte dal Concilio di Trento. Infatti, il nucleo centrale, composto di tre corpi di fabbrica disposti a U attorno a un ridente chiostro, è nascosto agli sguardi esterni da un poderoso muro di cinta in tufo che si innalza per circa venti metri.
Il destino dell'eremo mutò dopo l'unità d'Italia, quando il Ritiro di Suor Orsola riuscì a sfuggire alla legge sull'incameramento statale dei beni degli ordini religiosi perché considerato "Opera pia a carattere laicale". Anche per rafforzare questo riconoscimento vi venne fondata una scuola gratuita. Essa fu inaugurata il 10 luglio 1864, grazie soprattutto all'impegno di Emilio Beneventani, che resse il governo laico di Suor Orsola (subentrato al governo delle oblate) per oltre vent'anni sino alla sua morte nel 1887. Aperta con 32 fanciulle, la scuola negli anni '70 ospitava circa 500 allieve ed era formata da una classe materna, cinque classi elementari e un corso magistrale di tre classi. Vi era poi una sala per i lavori domestici affidati a una maestra speciale e consistenti in lavori di sartoria, di ricamo e di crestaia, a cui poi si aggiunse la produzione di fiori artificiali. Dal 1871 si insegnò anche lingua francese e computisteria, declamazione e canto corale e nel 1878 fu istituito un corso di telegrafia.
Nel 1891 Adelaide del Balzo Pignatelli principessa di Strongoli vi giunse in qualità di ispettrice onoraria e nel 1901 ne divenne l'amministratrice unica.
La principessa del Balzo Pignatelli (1843-1932) elaborò un disegno coraggioso e innovatore per l'epoca che mirava alla promozione della cultura femminile nel Mezzogiorno d'Italia, allora particolarmente arretrata.
L'originario progetto educativo, così, si sviluppò ulteriormente e si completò nel 1895 con l'istituzione della Facoltà di Magistero, pareggiata nel 1902 insieme a quelle di Roma e Firenze.
L'impegno pedagogico della principessa fu condiviso, fino alla sua morte, da Maria Antonietta Pagliara, prima donna in Italia ad assumere nel 1932 la carica di Rettore, la quale lasciò in eredità all'Università la sua collezione privata di arredi, quadri e suppellettili antiche di grande valore, poi ordinata in un museo che ha oggi sede nell'antico romitorio.
Dal 1990 l'Istituto, oggi Università, è aperto anche agli uomini.
Attualmente questa Università, la prima non statale dell'Italia meridionale, prosegue nel solco della sua tradizione che racchiude in sé l'intero arco delle istituzioni educative, dalla scuola primaria a quella secondaria inferiore e superiore (liceo linguistico e socio-psico-pedagogico), all'università.
Le fitte e selezionate attività di alta cultura, i corsi di perfezionamento, i master, i centri di eccellenza, i convegni, i seminari, le mostre itineranti, le attività integrative della didattica delle Facoltà e delle Scuole, il Museo, la promozione del proprio ricchissimo patrimonio artistico e monumentale, caratterizzano in modo peculiare l'istituzione.
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