Il Laboratorio è dotato di 30 postazioni con PC multimediali fissi All-in-one, più una postazione docente con PC multimediale fisso All-in-one, microfono da tavolo per DAD e microfono da tavolo. La dotazione dell'aula comprende anche un monitor interattivo Touch 98", impianto audio digitale con diffusori audio slim, videocamera PAN/TILT/ZOOM con zoom ottico, WiFi.
In questo spazio si svolgono lezioni ed esercitazioni, in particolare quelle di lingua, adoperando l'ampia raccolta di materiale didattico disponibile on line e su supporto multimediale, con l'assistenza dei docenti e dei collaboratori linguistici madrelingua.
Il laboratorio di diagnostica è situato al quarto piano del Dipartimento.
Il laboratorio è entrato in funzione nel 1997, abbracciando tre campi fondamentali nell'ambito della tutela e conservazione dei Beni Culturali: quello della chimica-fisica, della biologia e della mineralogia-petrografia. I tre settori, strettamente interrelati, trovano applicazione soprattutto nel campo della diagnostica dei manufatti e dell'analisi dei reperti mobili. Sono pertanto, intimamente, legati agli interventi di restauro, alla composizione materica e strutturale, alle provenienze dei materiali d'impiego e alla individuazione dei processi tecnologici e produttivi.
Il laboratorio è dotato di una serie di strumentazioni tecnico-scientifiche di base, di alta qualità (per i dettagli si rinvia alla sezione INFRASTRUTTURE): Fluorescenza a raggi X (XRF), termografia ad alta risoluzione (HRT) e non (Diffrazione a raggi X (XRD), Microscopia ottica (OM) in luce riflessa e trasmessa, microscopia elettronica a scansione (ESEM), Calcimetria, Conduttimetria, spettroscopia Raman e FT-IR). Queste tecnologie analitiche, rivolte alla caratterizzazione di tipo chimico-fisico e mineralogico-petrografico delle opere d'arte e dei manufatti archeologici sono dirette da un team di specialisti che da anni operano nell'ambito delle applicazioni diagnostiche sui Beni Culturali.
In sintesi, il laboratorio è stato strutturato al fine di fornire una "cultura tecnica", nell'ambito dei Beni Culturali, al futuro operatore, affinché questi possa fungere, in maniera più sistematica e completa, da interfaccia tra il mondo dei beni artistici-archeologici e quello delle scienze applicate.
Nell'ambito del laboratorio, fin dalla sua istituzione nel 1997, è stato costituito un settore dedicato all'archeologia che è andato ad affiancare l'attività di docenza ex-cathedra, per offrire allo studente non solo la possibilità di conoscere e apprendere le diverse classi dei materiali archeologici, ma anche di cimentarsi, sotto la guida di docenti, nei processi di analisi, interpretazione e conservazione dei reperti organici (bioreperti) e inorganici (classi di reperti archeologici tradizionalmente intesi). Tale settore dispone di una collezione di confronto di carattere bioarcheologico ed etnoarcheologico.
Il vasto patrimonio nazionale di opere in legno policromato, dipinti su tavola, sculture in legno, arredi sacri, cori, soffitti, organi, armadi, porte e finestre, fa di questo settore un segmento significativo del restauro a cui più si rivolge la domanda da parte di chiese, musei e privati cittadini. Affrontare il restauro di un'opera in legno richiede la conoscenza approfondita della "materia prima" nei suoi costituenti fisici e chimici, delle tipologie e tecniche di confezionamento delle opere, della loro interazione con l'ambiente in cui sono custodite e delle possibili cause di degrado. La conoscenza teorica va necessariamente accompagnata all'esercitazione pratica, per l'applicazione delle principali tecniche di lavorazione e decorazione realizzate in legno: intaglio, doratura, intarsio, ebanisteria, integrazione pittorica, entomologia ecc. Lo sviluppo di questa manualità trova applicazione e affinamento nell'apprendimento delle problematiche e delle metodologie di restauro con l'ausilio di personale qualificato e di laboratori dotati di strumenti di analisi e di intervento ad alto contenuto scientifico: microscopi elettronici, microscopi ottici, riflettografi, resistografi, apparecchiature per i raggi x, laser, etc. utilizzati secondo le norme di sicurezza vigenti.
Il laboratorio per il restauro dei manufatti lignei è articolato in diversi settori: laboratorio di analisi, laboratorio di restauro, laboratorio delle tecniche lignee. Questi ambienti sono stati concepiti per intervenire in maniera mirata ed efficiente durante le operazioni di restauro, garantendo allo studente una situazione operativa professionale, conforme alle attuali normative ecologiche e di sicurezza sul lavoro.
Nel laboratorio di analisi gli allievi hanno l'opportunità di usufruire di strumenti scientifici utilizzati per le indagini chimiche e fisiche previste durante l'intervento di restauro. Nel laboratorio di restauro gli studenti imparano a conoscere e operare direttamente su manufatti lignei di elevata qualità artistica, entrando in contatto con le specifiche esigenze della committenza pubblica e privata. Moderne e specifiche attrezzature favoriscono l'apprendimento delle tecniche di restauro utilizzate nella conservazione dei legni antichi. Nel settore delle tecniche lignee sono offerti individualmente allo studente materiali e utensili antichi e moderni per l'apprendimento delle tecniche artistiche specifiche dell'arte lignea oltre a una xiloteca completa delle varie specie legnose e una esposizione delle differenti tipologie di lavorazione nel campo dell'ebanisteria.
Nell'ambito dei processi formativi legati all'area del restauro dei metalli trova posto lo studio della vasta e articolata produzione di manufatti dall'evo antico fino all'evo contemporaneo; un ruolo particolare assume lo studio della produzione argentiera napoletana che ha visto il massimo splendore fra il XVII e XIX secolo, realizzando pregevolissime opere di carattere sia sacro che profano, eseguite nel nostro Borgo degli Orefici ed esportate in tutto il mondo.
Allo studio storico-artistico si affiancano attività di natura pratica, finalizzate a dare allo studente quella giusta manualità e conoscenza delle tecniche artistiche di produzione di manufatti in metallo che sono necessarie alla figura del restauratore professionista.
Durante il corso degli studi l'allievo acquisirà la conoscenza pratica di tecniche quali lo sbalzo, il cesello, la fusione, l'incisione, alcune proprie dei Maestri Orafi, con il sostegno di un corpo docente altamente specializzato e nell'ambito di un laboratorio completamente attrezzato.
Per garantire il miglior svolgimento dei corsi gli spazi del laboratorio dedicato al restauro dei metalli preziosi sono stati divisi tra quelli destinati al restauro vero e proprio e quelli destinati all'apprendimento delle tecniche di lavorazione. Nell'ambito di quest'ultima formazione gli studenti hanno a disposizione moderne apparecchiature per apprendere le varie tecniche di lavorazione (sbalzo, cesello, incisione, fusione etc.) che li porteranno alla realizzazione di veri e propri manufatti artistici. Gli studenti, inoltre, avranno a disposizione un'attrezzatura personale che potrà essere ampliata e integrata a seconda delle esigenze individuali.
Nel settore dedicato al restauro, invece, sono disponibili attrezzature finalizzate alla diagnostica delle opere d'arte in modo da consentire agli allievi interventi di restauro interventi estremamente precisi e mirati. Pertanto, per ogni operazione è previsto un costante interscambio tra i due settori per poter affrontare in modo ottimale le problematiche poste da un intervento di restauro, quali ripristini, integrazioni e interventi strutturali.
Nel Laboratorio di restauro di dipinti su tela e su altri supporti si restaurano manufatti di varia grandezza e natura: da una piccola miniatura fino a grandi telieri. Gli studenti hanno la possibilità di intervenire su una gamma vastissima di supporti quali: i dipinti su fibre tessili, la pergamena, la carta, il vetro, il rame e i dipinti su tavola. I discenti possono acquisire una conoscenza approfondita delle tecniche ad olio, a tempera, ad acquerello, non solo intervenendo sui manufatti originali, ma applicando personalmente queste metodologie su prototipi realizzati ex-novo.
L'area laboratoriale dedicata al settore del restauro di tele e dipinti su vari supporti è collocata nel cuore della sede storica dell'Università, negli spazi monumentali del Convento costruito agli inizi del Seicento alle pendici del Monte Sant'Elmo.
I principali interventi di restauro vengono svolti secondo varie tecniche, dalle più antiche alle più moderne. A tale scopo le aree laboratoriali sono munite oltre che da adeguati spazi da moderne apparecchiature che consentono di applicare le più recenti innovazioni tecnologie.
Nell'ambito della ricerca scientifica durante le operazioni di pulitura delle superfici dipinte vengono sperimentati moderni sistemi quali gli enzimi che affiancano, in questa delicatissima operazione, le collaudate tecniche di pulitura meccanica e chimica. Le attività di ripristino, sostituzione e manutenzione dei telai, insieme agli interventi di rifodero dei dipinti su tela, che necessitano di ampi spazi, si svolgono nella navata della chiesa dell'Immacolata Concezione, anch'essa collocata nell'ala storica dell'Ateneo.
A conclusione degli interventi di restauro, svolti con la partecipazione degli studenti, le opere vengono ciclicamente esposte in uno spazio museale appositamente collocato all'interno dell'Istituto.
Il laboratorio di grafica del Gabinetto disegni e stampe è ubicato al Piano Musei in ambienti suddivisi in tre spazi che offrono una capienza di 12 posti escluso il personale docente.
Gli spazi, concepiti per ospitare il vasto patrimonio grafico di oltre 25.000 incisioni e di circa 2.000 disegni e per consentire adeguati interventi di conservazione, catalogazione e digitalizzazione delle opere d'arte - oltre che di consultazione del materiale grafico -, garantiscono allo studente un contesto operativo professionale in cui poter svolgere in sicurezza i processi di apprendimento teorico-pratico dei manufatti artistici.
La conoscenza diretta della vasta produzione grafica di ambito europeo che va dal XV al XX secolo - presente in collezione - occupa un posto di alto rilievo nell'ambito dei processi formativi legati agli studi storico-artistici. Per tale motivo, allo studio delle tecniche di incisione e dei maggiori artisti, si affiancano attività di natura pratica, finalizzate a fornire allo studente la giusta capacità di individuazione e riconoscimento degli esemplari originali e delle tecniche artistiche di stampa; attività, queste, fondamentali per il bagaglio culturale richiesto alla figura del conservatore e del catalogatore professionista.
Lo studente acquisisce la conoscenza pratica dei metodi conservazione e di indagine diagnostica del materiale cartaceo e si cimenta, sotto la guida del docente, nelle pratiche di identificazione, catalogazione e digitalizzazione delle opere d'arte, con la possibilità di intervenire su una vastissima gamma di opere originali di varia grandezza e natura.
Lo studente approfondirà, inoltre, l'analisi del supporto nei suoi costituenti fisici e chimici, delle tipologie e tecniche di conservazione delle opere, della loro interazione con l'ambiente in cui sono custodite e delle possibili cause di degrado.
Durante le lezioni ed esercitazioni gli allievi hanno l'opportunità di usufruire di un'ampia raccolta di materiale bibliografico inerente al settore e di una serie di strumentazioni tecnico-scientifiche di base e ad alto contenuto scientifico quali: n. 3 computer, una stampante A4, connessione ad internet, un piano luminoso di grandezza A3 (necessario per la lettura della struttura interna della carta, della vergatura e delle filigrane) e di uno scanner multimediale Lay Metis ad alta risoluzione, in grado di scansionare le immagini fino a 800 dpi e di leggere la stratificazione del materiale numismatico.
La gestione delle attività laboratoriali avviene in accordo con le attività amministrative presenti in loco.
Video di presentazione della mostra Un secolo di satira 1820/1920
Il Laboratorio Scienza Nuova è situato presso la sede Centrale di Via Suor Orsola 10, ultimo piano del claustro.
Il Centro Interdipartimentale di Progettazione e Ricerca di Ateneo "Scienza Nuova" e il suo omonimo laboratorio hanno l'obiettivo di avvicinare alle esperienze più avanzate dello sviluppo scientifico e tecnologico il mondo dei saperi umanistici, a partire dal presupposto che - ai profondi cambiamenti sociali e culturali, così come all'orizzonte contingente delle soluzioni tecnologiche - è necessario il punto di vista degli umanisti
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