laboratori
Nell'ambito delle attività didattiche curriculari della Facoltà di Scienze della Formazione, il SAAD svolge i seguenti laboratori: Incontro con le diversità, L'Arte apre alla disabilità, MoviMenti e La figura del mentore.
laboratorio Incontro con le diversità
Il laboratorio si prefigge di fornire agli studenti gli strumenti necessari per una adeguata conoscenza della disabilità attraverso un'attenta ricognizione della sua rappresentazione sociale nel tempo. Nello svolgimento del percorso laboratoriale una prima parte è riservata alla presentazione del Servizio e delle sue attività, da parte del Gruppo di Coordinamento, con lo scopo di sottolinearne la sua specifica funzione di promozione e diffusione della cultura della disabilità. Non a caso la lettura e la discussione di alcuni articoli della "Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo", de "Le regole standard" e de "La Convenzione Internazionale dei Diritti delle persone con disabilità", approvate dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, occupa uno spazio di rilievo, quasi a introdurre ad un nuovo linguaggio che per la sua immediatezza consente di avvicinare direttamente le problematiche in questione, dove l'obbiettivo del gruppo docente è tendere alla formazione di una specifica sensibilità rispetto alle difficoltà di costruire una relazione di aiuto imprescindibilmente caratterizzata dalla reciprocità. Solo nella seconda fase laboratoriale gli incontri acquistano carattere specifico dal momento che ogni tipologia di disabilità è affrontata secondo la prospettiva della Classificazione Internazionale del Funzionamento (ICF) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che considera in maniera innovativa il rapporto tra salute e ambiente. Vengono poi presentate le varie tipologie di deficit e in relazione ad essi, attraverso la proiezione di filmati, si discute delle possibilità e delle difficoltà che possono caratterizzare la vita delle persone con disabilità. Inoltre, il tema dell'integrazione della persona con disabilità è affrontato in tutti i suoi aspetti (scolastico, lavorativo, sociale e culturale) con l'intento di promuovere un approccio globale affinché gli studenti tutti si facciano promotori di atteggiamenti inclusivi e partecipativi. Alla fase teorica segue quella pratico-osservativa (50 ore) durante la quale gli studenti sono impegnati in attività di sostegno e tutoraggio degli studenti con disabilità.
laboratorio L'arte apre alla disabilità
I beni culturali sono stati per lungo tempo considerati inaccessibili alle
persone con disabilità non solo per la presenza di barriere architettoniche ma
soprattutto per ragioni di carattere culturale e psicologico. A partire da una
critica a tale prospettiva il laboratorio propone strumenti e conoscenze per una
comprensione delle problematiche relative alla disabilità connesse alla
fruizione dei beni culturali. La formazione è articolata in tre moduli:
- Nel primo modulo si affrontano le tematiche relative alla disabilità, con
particolare attenzione alla relazione, alla comunicazione, ai pregiudizi,
all'evoluzione storica del concetto di disabilità. Si analizzano, inoltre, le
varie tipologie di deficit (motorio, visivo, uditivo, cognitivo) con l'utilizzo
di opportuni filmati per illustrare difficoltà e potenzialità dei soggetti con
disabilità.
- Nel secondo modulo l'attenzione si focalizza sulla possibilità di accesso e
fruizione dei beni culturali da parte delle persone con disabilità. I temi
affrontati riguardano la normativa relativa alle barriere architettoniche, al
patrimonio culturale vincolato, alla progettazione universale, al turismo
inclusivo, all'accessibilità integrata e alla didattica museale.
- Nel terzo modulo è prevista una parte pratico-osservativa svolta presso le
sedi convenzionate quali il Museo Storico dell'Istituto "Suor Orsola Benincasa",
la Sala DAI del Palazzo Reale di Napoli, il Museo Archeologico Nazionale e le
Catacombe di S. Gennaro.
laboratorio MoviMenti
Il laboratorio propone un quadro teorico e di azione educativa orientato alla
persona e al suo outcome complessivo attraverso la cd. riduzione dell'handicap
ovvero attraverso "l'adeguata socializzazione del deficit e la valorizzazione
del potenziale educativo, dipendenti dalla capacità dei micro e macro contesti
sociali di rispondere concretamente e significativamente alle esigenze
partecipative del soggetto con disabilità", grazie anche al contributo delle
Nuove Tecnologie Informatiche ed Assistive. La proposta di inserire le Nuove
Tecnologie Informatiche ed Assistive all'interno di un contesto universitario di
educazione all'autonomia offre la possibilità di "saper leggere le diversità"
con un modello d'intervento complesso, elemento di trasversalità e di
convergenza dei saperi, che non ridefinisce solo l'oggetto di una ricerca, ma
ridefinisce anche la forma progettuale della ricerca di un processo educativo e
promuove la persona con disabilità come protagonista delle sue scelte.
All'interno di questo cantiere, ogni anno accademico, un gruppo di studenti del
terzo anno delle Scienze dell'Educazione, sperimenta nuovi percorsi di
partecipazione e di empowerment per le persone con disabilità. Gli obiettivi del
Laboratorio sono:
- Fornire una conoscenza di base sugli strumenti tecnologici disponibili per la
rieducazione, l'autonomia e l'integrazione sociale delle persone con disabilità;
- Formare alla capacità di "saper leggere le diversità", con un modo di
intervento complesso ed interdisciplinare che va dall'identificazione di un
bisogno alla definizione di autonomia, e da questi, alla formulazione di un
progetto con appropriate e possibili soluzioni;
- Dare indicazioni su come integrare gli ausili tecnologici in attività
educative e formative;
-- Ridefinire l'oggetto della ricerca di un processo educativo, ma anche e
soprattutto, la forma progettuale della ricerca stessa che promuove la persona
con disabilità come protagonista delle sue scelte.
laboratorio La figura del mentore
Il laboratorio, partendo dalla prospettiva teorica che informa le strategie di toring nell'ambito delle modalità di peer education, propone una chiarificazione del ruolo e delle funzione del mentore rispetto al mentee. Il mentoring è una forma flessibile di intervento sociale che consente modalità di personalizzazione e adattabilità del mentee al contesto, privilegia la dimensione della relazionalità e la costruzione di un rapporto con vantaggi e apprendimenti per entrambi gli attori coinvolti, si presenta come una possibile ed efficace strategia di intervento a sostegno della maturazione cognitiva, affettiva e relazionale. Il percorso laboratoriale di mentoring ha l'obiettivo specifico di favorire l'inclusione e prevenire la marginalità sociale.
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